Vignetta originaria
L’immagine rappresenta una striscia del fumetto online Control+Alt+Del creato da Tim Buckley. Tale striscia ha dato nome a all’omonima struttura in quattro pannelli resa graficamente come “| || || |_” ed è stata definita in un articolo dal sito dedicato Know your meme il più grande meme di internet.
Il 2 Giugno 2008 Buckley pubblica una sequenza intitolata “Loss” nella quale la protagonista ha un aborto spontaneo; il drastico cambio di rotta, maggiormente drammatico rispetto al normale tono comico del fumetto, viene accolto fin da subito negativamente dai lettori.
Anche fumetti online e personaggi del web, attraverso parodie, si prendono gioco della striscia (qui la versione di Cyanide and Happiness).
Sul web chiunque inizia a prendersi gioco del fumetto: vengono create talmente tante pagine di discussioni nei blog che su 4Chan alcuni moderatori iniziano a bannare i nuovi thread sul loss; nascono anche due wiki e un generatore automatico di vignette (per sottolineare che qualsiasi 4 pannelli casuali sono più divertenti dell’originale).
L’evoluzione del concept
In seguito, passata la fase di derisione, si inizia a rappresentare il fumetto in modi particolari, ogni combinazione è lecita purché rimandi al loss originale. Famosa è la versione minimale con semplici combinazioni di linee.
Nel primo pannello il protagonista entra in ospedale ed è da solo (|); nel secondo e nel terzo pannello è di fronte un’altra persona, prima seduta e poi in piedi (||) mentre nel quarto e ultimo pannello si trova insieme ad una persona sdraiata (|_ ).
Nell’ultimo decennio l’ampia diffusione di questo tipo di vignette porta le persone ad avere dubbi e a domandarsi se ogni tipo di immagine in quattro pannelli sia un loss; così anche la stessa affermazione “is this loss?” diventa a sua volta un meme.
Il 2 giugno 2018, per il decennale dalla pubblicazione del loss originario, lo stesso autore della prima vignetta, Buckley, pubblica una variante della prima, denominata found, in cui il protagonista rompe la quarta parete.
